Flipper e legge italiana – un caso del 1969

Un anno dopo le vicende della sua Isola delle Rose, Giorgio Rosa e’ di nuovo impegnato contro lo Stato Italiano, questa volta riguardo il divieto ai flipper perche’ ritenuti gioco d’azzardo…
 

(versione aggiornata dic.2020 dell’articolo originariamente apparso su Tilt.it nel 2002: https://www.tilt.it/perizia.htm)

 

Back to 1969…
Dagli archivi di “Tilt”, ecco un curioso documento del 1969 – una “perizia giurata” sul flipper “Hi-Lo” della Gottlieb, in uscita in quel periodo in Italia. L’autore e’ l’Ing. Giorgio Rosa, famoso per gli eventi dell’anno precedente riguardanti la sua “Isola delle Rose”, al largo di Rimini. Lo abbiamo contattato nel marzo del 2002.
Chi e’ nel settore dell’automatico dei giorni nostri conosce benissimo il termine “perizia giurata”; si tratta in pratica di una autocertificazione che il costruttore di un apparecchio fornisce, in genere giochi a premio, dichiarando che il modello e’ conforme alle leggi e norme vigenti per l’utilizzo dello stesso. Tale perizia viene inclusa in ogni apparecchio, e resa disponibile per un eventuale controllo atto a definire la liceita’ dell’apparecchio in funzione. Quello che pochi sanno e’ che, nel 1965, una situazione simile a quella odierna, riguardante i giochi a premio (i cosiddetti ‘videopoker’) si era venuta a creare per i giochi dell’epoca, bingo, slot-machines (per lo piu’ tedesche: Bingolett, Rotamint, ecc.), coinvolgendo loro malgrado anche gli innocui flippers.
Come oggi, anche allora famiglie si rivolgevano indignate al Questore competente perche’ impedisse ai loro giovani di sperperare tempo e danaro in luoghi malfamati e poco salutari come bar e circoli ricreativi, impegnati al giuoco del flipper.. oggi tutto questo fa sorridere, ma all’epoca piu’ di un Questore emano’ regolamenti particolari per l’uso di questi apparecchi, e si arrivo’ alla ‘famigerata’ legge del 1965 che vietava appunto il “giuoco tipo flipper”. Per una descrizione piu’ approfondita di quel periodo e dei modelli appositamente costruiti per l’Italia, vi rimando all’articolo “For Italy only“, trascrizione di una presentazione fotografica da me tenuta al “Pinball Expo” di Chicago del 1995.

tavola 1

Ma torniamo alla perizia. L'”Hi-Lo” di cui si parla in questo documento era un modello costruito appositamente per l’Italia, nel tentativo (riuscito) di essere accettabile ai nuovi regolamenti; questi modelli erano costruiti con certe possibilita’ di gioco e certe regole nelle vincite delle palline che non era possibile trovare in nessun’altra versione per gli USA o altre nazioni. In pratica, con questa perizia, l’importatore del ‘bigliardino modello “Hi-Lo”‘ teneva a dimostrare che il modello in questione era per piu’ motivi assolutamente corrispondente ai requisiti che la legge indicava come indispensabili per poter essere considerato legale, e cioe’ assoluta mancanza evidente di qualunque possibilita’ di vincita (partite o palline), durata fissa di una partita calcolata in cinque palle per gioco, assoluta impossibilita’ di usare lo stesso per attivita’ d’azzardo o altro.

tavola 2

Ovviamente, un gioco cosi’ fatto non avrebbe interessato nessuno.. in effetti, una qualche vincita era in realta’ possibile, sotto forma di innocue palline extra. In realta’ queste palline vinte non venivano contabilizzate dall’apposito contatore delle “palle in gioco”, ma indicate ‘di nascosto’ sotto forma di figure accese nel vetro della testata, figure che all’occhio esperto del giocatore avevano un significato, ma solo per lui. Anche questo pero’ non bastava, in certe zone d’Italia; si arrivo’ cosi’ alla realizzazione da parte della Gottlieb (anche Bally e Chicago Coin in realta’ si adeguarono con modelli appositi) di un sistema particolare, l'”Automatic Ball Shooter”, che rilanciava automaticamente (cioe’ senza intervento da parte del giocatore) le palle vinte in gioco, una volta uscite dal piano. In questo modo non si poteva parlare di palle extra, ma solo di una funzione particolare di quel modello di flipper, funzione che lo rendeva perfettamente legale ma con un qualcosa in piu’ di attraente per i giocatori, rispetto ad altri modelli.

tavola 3

Una curiosita’: negli anni ’70, un regolamento simile a quello italiano era in realta’ in vigore in un’unica altra citta’ del mondo: New York. Questo spiega perche’, pur essendo difficilissimo trovare flipper in generale in quella citta’, quelli che si riusciva eventualmente a trovare erano proprio quei modelli in realta’ riservati all’Italia. Apparecchi funzionanti in base alle normative italiane erano perfetti per le rigorose norme in vigore all’epoca nella citta’ degli Stati Uniti.

tavola 4

 

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(comprende la copertina e quattro pagine di illustrazioni – it includes the cover and four pages of pictures)

 

 

RELAZIONE DI PERIZIA SU BIGLIARDINO ELETTRICO

DA SVAGO E TRATTENIMENTO MARCA D.GOTTLIEB

A richiesta dell’Avv. Gianluigi Porelli quale legale della AGIS – SAPAR, via di Villa Patrizi 10, Roma, il sottoscritto ha esaminato minuziosamente un bigliardino elettrico della Ditta citata in epigrafe e qui di seguito riporta le sue osservazioni dividendole, per semplificare la materia, in tre capitoli:

  1. Descrizione dell’apparecchio.
  2. Descrizione del funzionamento dell’apparecchio.
  3. Conformità dell’apparecchio alle leggi vigenti in materia sotto il profilo tecnico.

1) Descrizione dell’apparecchio

L’apparecchio da trattenimento marca Gottlieb (vedi Tavola n.1 a fondo relazione) è praticamente assimilabile ad un tavolino con una alzata posta in uno dei due lati più corti.

Il tavolino è in realtà costituito da una cassa di cm.133 x 57 x 37/45 h., appoggiato su quattro gambe di profilato metallico con ai piedi registri a vite. La cassa, che è variamente dipinta nei quattro lati, è ricoperta nella parte superiore da un cristallo che permette di vedere il piano di scorrimento delle biglie che comprende praticamente tutta la superficie della cassa che è rettangolare e che è posta a distanza di circa cm.8 più in basso rispetto al vetro precitato.

Nella parte anteriore della cassa è sistemata una grembialina di acciaio cromato, nella parte superiore della quale vi sono due feritoie per l’introduzione delle monete previste quale costo per partecipare al trattenimento. Più in basso è uno sportello incernierato a sinistra e bloccato a destra mediante serratura del tipo Yale posta a protezione dell’incasso dell’apparecchio. Sempre su questo sportello sono posti due pulsanti che permettono l’espulsione delle monete difettose o false, mentre un cassettino posto nelle vicinanze le raccoglie perchè vengano restituite a chi le ha introdotte. Nella parte superiore del piano anteriore testè descritto, sulla destra è sistemata l’apparecchiatura che mediante la compressione di una molla, effettuata tramite la mano colpisce le biglie di acciaio lanciandole verso il fondo del mobile.

è bene precisare a questo punto che il piano su cui scorrono le biglie ha una inclinazione di circa il 5% verso la parte anteriore. Ciò è necessario per far sì che la biglia scivolando attraverso opportuni ostacoli pervenga verso la parte frontale dell’apparecchio.

Nelle fiancate laterali della cassa, in alto in posizione anteriore sono due pulsanti che possono essere fatti funzionare con qualsiasi dito della mano destra quello di destra, della mano sinistra quello di sinistra.

Di gran lunga più interessante di qualsiasi altra parte della macchina è il piano posto sotto al cristallo. Infatti per rendere più attraente visivamente l’apparecchio, questo piano è stato costellato da disegni, figure, ostacoli variamente colorati a tinte vivaci. In più gli ostacoli hanno la funzione di impedire, come vedremo più avanti, la rapida perdita della pallina, sì da rendere interessante il trattenimento e da mettere alla prova l’abilità di colui che fa funzionare l’apparecchio.

Su questo piano notiamo quindi che a destra vi è il canale che percorrono le biglie sotto la spinta del lanciabiglia. Nel lato superiore sono vari canali fra i quali la biglia può scegliere per scendere; inoltre sono alcuni ostacoli a forma di fungo denominati: “Pop”, e vari bersagli.

Sul lato destro in basso vi è un recipiente di raccolta delle biglie a forma di corridoio ed in fine a destra, al centro ed a sinistra, nella parte anteriore vi sono alcuni canali per le biglie. La via centrale presenta verso la parte terminale due alette (flippers) che possono oscillare eccentricamente e che sono fra di loro a distanza tale da lasciare anche nella migliore posizione, sempre un passaggio maggiore del diametro della biglia. Oltre queste alette, di fronte al canale seminascosto da un carter, è posto un altro ostacolo atto ad impedire la perdita della biglia nell’ipotesi che si verifichino determinate combinazioni di giuoco.

Tutti questi elementi arricchiscono il divertimento creando suspences nell’operatore pari a quelle sollevate nello spettatore dal giuoco del pallone o da una corsa automobilistica.

L’alzata che si trova collocata sopra la parte posteriore della cassa precedentemente descritta, ha le dimensioni di cm. 55/65 x 66 h. con uno spessore di cm. 25 circa. La parte anteriore di questa alzata è protetta da vetro, sul quale è una vetrofania colorata ed arabescata con figure dai colori vivaci sempre per attuare quel richiamo estetico di cui abbiamo precedentemente parlato. La parte posteriore di questa alzata è chiusa mediante una piastra in metallo incernierata e completata da una serratura di tipo Yale. La parte dell’alzata prospicente l’operatore mostra un contatore di punti in alto, mentre nel basso una serie di numeri da 1 a 5 da conto delle biglie ancora da utilizzare.

Ben s’intende che nella produzione della ditta Gottlieb sono più tipi di bigliardini elettrici che però si differenziano solo per la disposizione degli ostacoli ovvero per i colori e le finiture mantenendo integri gli elementi fondamentali.

2) Descrizione del funzionamento dell’apparecchio

Il complesso è azionato da apparecchiature meccaniche e da assiemaggi elettrici. Infatti, sia nella cassa principale al di sotto del piano di scorrimento delle biglie che nella parte posteriore dell’alzata sono collocati contatori, relais, contapunti, tasti, ecc. In varie parti del piano principale, nelle guide, sotto i funghetti, ecc. sono sistemate delle levette che sia per il peso della biglia, sia per la forza viva da esso posseduta, si abbassano chiudendo dei circuiti che a loro volta fanno capo ai dispositivi luminosi e di conteggio. Detti conteggi, che fanno capo al contatore generale, sono realizzati a seconda delle parti colpite dalla biglia in movimento tenendo conto anche dei precedenti passaggi. Infatti, una biglia passando su di una determinata levetta può semplicemente fare accendere la luce di un funghetto, ma se poi la biglia stessa colpisce il funghetto, il contatore generale segnerà dieci volte il punteggio che avrebbe segnato se il funghetto fosse stato spento. Praticamente il funzionamento avviene nel seguente modo: s’introduce nell’apposita feritoia la moneta richiesta, si spinge il bottone mettendo in tensione i circuiti, si tira la levetta del lanciabiglia e, lasciatala andare si manda con violenza una biglia verso il fondo del piano di scorrimento. Di qua, per l’inclinazione, la biglia prende un certo itinerario che ad ogni colpo ed ad ogni rimbalzo viene mutato. Mano a mano però che passa sulle levette o tocca i funghetti o rimbalza sugli anelli elastici, il contatore generale segna un punteggio oppure si accendono luci di predisposizione per un successivo incremento del valore del contatore generale.

Allorchè la biglia scende verso il canale centrale, prima di finire dentro al foro di espulsione, l’operatore ha la possibilità, attraverso i due pulsanti laterali della cassa, di azionare delle elettrocalamite le quali fanno ruotare di circa 90 gradi le alette del bigliardino. In tal modo la biglia viene rispedita all’estremità posteriore dell’apparecchio e ricomincia la discesa facendo funzionare il già descritto apparato di ostacoli, punteggi, rinvii.

Qualora l’operatore non riuscisse a rilanciare tramite i flippers manuali la biglia, ma fosse stato così abile durante le manovre precedenti da assicurarsi determinate combinazioni, la sfera verrebbe colpita da un terzo flipper centrale che ha l’incarico di ributtarla verso l’alto dell’apparecchio.

3) Conformità dell’apparecchio alle leggi vigenti in materia, sotto il profilo tecnico

Per rispondere a questo interrogativo è bene riportare per la parte che interessa, la legge Taviani 20 Maggio 1965 n°507 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del I° Giugno 1965 al n°135.

Art. I° comma 3° “Si considerano apparecchi o congegni automatici o semiautomatici da giuoco quelli che possono dar luogo a scommesse o consentono la vincita di un qualsiasi premio in danaro o in natura anche sotto forma di consumazione o di ripetizione di partita”.

Anche un esame superficiale dell’apparecchio qui sopra dettagliatamente descritto esclude ogni e qualsiasi contrasto con il dettato e con lo spirito della legge.

Infatti, in questo caso, non solo si verifica alcuna delle ipotesi illecite vietate dalla legge Taviani, ma nenache ci si può in alcun modo richiamare alla rimessa in giuoco di una biglia poichè in questo caso la sfera rimane sempre in giuoco e “l’apparecchio è congegnato in modo che, in dipendenza di determinate combinazioni, la pallina non penetri nel foro di uscita, ma giunta in prossimità dello stesso, venga respinta da un congegno come se si trattasse di una ulteriore levetta (flipper)” (confronta sentenza pretore Ciccotta-VI^ Sez. Penale – Milano – 7.7.1967 n°60597/67 R.G.)

Ora, per vedere con precisione quello che in base alla legge Taviani è lecito o meno, occorre a parere dello scrivente, avere certezza di quando la pallina è in giuoco e di quando va fuori giuoco. Deve essere infatti possibile stabilire una linea di confine oltrepassata la quale la pallina è perduta, ma prima della quale non possono sussistere dubbi sulla sua permanenza in campo. E questa linea di confine è facilmente identificabile con la tangente al foro di uscita o di perdita (V. all. tavola n°2). Infatti prima di questa linea per combinazioni dovute ad abilità dell’operatore od a traiettoria particolare, la pallina continua a correre ed a proiettarsi sul piano di scorrimento. Anche quando passa attraverso i flippers a comando manuale in discesa può ritornare in alto per rimbalzo sulla testata senza alcun intervento operativo.

Stabilita ora la linea di tangenza del foro come confine al di là del quale la manche (periodo di permanenza di ogni singola pallina sul piano di scorrimento) è terminata, dobbiamo per antitesi dedurre che prima che venga varcata tale linea non si potrà mai parlare di soluzione di continuità nell’azione della biglia.

Sono d’altra parte ininfluenti i tipi di ostacoli che prolungano il divertimento ed incidono sulla durata della partita.

Questi ostacoli, abbiamo visto, possono sintetizzarsi in via descrittiva in:

  1. Pop – Ogni urto con essi ritarda la discesa della pallina prolungando quindi la permanenza della medesima sul piano di scorrimento. (V.all.tavola n°4 – fig. e)
  2. Sponde ed anelli elastici – L’impatto o meno tra la pallina e questi organi permette passaggi p traiettorie delle sfere contro vari ostacoli ed il mantenimento o meno della biglia sul piano di scorrimento. (V.all.tavola 3 fig.a – tavola 4 fig.f)
  3. Buchette – Dopo la caduta in esse della sfera, questa viene rilanciata verso l’alto mantenendosi nel piano di scorrimento. (V.all.tavola n°3 fig.b) d) Flippers manovrati a mano – La maggiore o minore abilità dell’operatore permette che la sfera sia o meno rigettata verso l’alto prolungandone quindi il mantenimento sul piano di scorrimento. (V.all.tavola n°3 fig.c)
  4. Flipper centrale – In relazione ai centri colpiti od ai punteggi ottenuti od alle varie combinazioni di giuoco può o meno entrare in funzione questo ostacolo che mantiene alla pari di tutti gli altri ostacoli la sfera sul piano di scorrimento. (V.all.tavola n°4 fig.d)
  5. Combinazioni luminose e punteggio – L’urto della pallina contro i pops o contro particolari centri, determinato prevalentemente dall’abilità dell’operatore ed in parte dalla traiettoria della biglia stessa, provoca l’accensione di alcune combinazioni luminose oltre a far progredire il punteggio sul contatore. (V.all.tavola n°1)

Praticamente, in dipendenza dei punti che tocca, la pallina fa un certo percorso, altrimenti ne farebbe un altro più lungo o più corto. Quindi a seconda dell’abilità dell’operatore ogni sfera può rimanere sul piano di scorrimento un tempo più o meno lungo e provocare determinate combinazioni. Infatti, il bigliardino è dotato di una sola biglia che predeterminatamente viene rimessa in giuoco solo e non più di cinque volte per ogni introduzione di moneta.
Insomma, si ripete, il numero delle palline è fisso ed immutabile per ogni partita.

Ora, per mettere a fuoco ancora più il ragionamento dirò che ogni biglia rimane in giuoco dal momento in cui viene lanciata col lanciabiglie dall’apposito canale al momento in cui passa la già menzionata linea di confine del piano di scorrimento cadendo nello scodellino, così come è topograficamente indicato nella tavola n°2 nella quale, con linea-traiettoria esemplificativa, è descritto dal punto di partenza od inizio (α) a quello di arrivo o perdita (ω) – e cioè dall’inizio alla fine – il ciclo durante il quale la biglia rimane in giuoco.

Appurata la vericidità incontrovertibile di questo fatto, inutile è indagare sul più o meno lungo tempo di permanenza della biglia sul piano di scorrimento, nè sul tipo di ostacoli che favoriscono il mantenimento in giuoco della biglia.

La base infatti della natura stessa di un qualsiasi trattenimento ed in particolare di quello del bigliardino elettrico, consiste nel prolungare la partita il più a lungo possibile. Se togliessimo questa ratio, cioè abolissimo “pops”, “flippers”, “rinvii”, “ostacoli”, ecc. snatureremmo completamente il trattenimento sì da rendere inattraente il passatempo. Ponendo invece una serie di ostacoli al ritorno della biglia ed alla sua perdita, noi veniamo a valorizzare l’abilità dell’operatore, il cui scopo è il prolungamento del passatempo. Infatti, se il prolungamento del trattenimento non fosse legalmente punibile, bisognerebbe considerare vietato il passatempo del bigliardino in sè, perchè tale appunto ne è il meccanismo.

Del resto, un semplice confronto con altri mezzi di trattenimento come il bowling, la microguida, ecc., fanno apparire la perfetta liceità del bigliardino elettrico rispetto alla legge Taviani ed alle ancor più restrittive disposizioni emanate dal Ministero degli Interni.

Per quello che riguarda lo spirito della legge Taviani, il legislatore, è evidente, ha inteso togliere ogni e qualsiasi aspetto di lucro al passatempo, ma non è andato oltre col pensiero, altrimenti avrebbe dichiarati illeciti gli apparecchi nella loro totalità. Nè d’altronde il bigliardino si presta ad incrementare l’ozio della gioventù sia per la breve durata del trattenimento, sia perchè quest’ultimo si estrinseca in forme così palesemente semplici ed elementari al di fuori di ogni artificio, che manca ogni e qualsiasi incentivo a carattere morboso ed interesse ulteriore o particolare.

L’apparecchio della ditta D.Gottlieb può equipararsi ad un flipper solitario in quanto tutte le varie parti concorrono a rendere attraente il trattenimento ed anche i rinvii non fanno altro che dimostrare l’abilità dell’operatore al di fuori ed al di sopra di qualsiasi interesse.

CONCLUSIONI

Per quanto visto sopra, dopo aver descritto l’apparecchio ed il suo funzionamento, il sottoscritto afferma che il complesso non solo non consente vincite di alcun genere neanche sotto forma di ripetizione della partita, ma neanche concede l’uso di biglie aupplementari alle cinque di dotazione.

L’esistenza dei pops, dei flippers, delle buchette, dei rinvii, ecc. è caratteristica intrinseca del trattenimento che si identifica con l’abilità dell’operatore, abilità che il punteggio e la durata del passatempo estemplano in forma concreta.

Prof. Dott. Ing. Giorgio Rosa

Bologna, 3/5/69

PRETURA DI BOLOGNA

L’anno 3 Maggio 1969 nella sede della Pretura. Avanti a noi Giuseppe Stratta Cancelliere è comparso l’Ing. Giorgio Rosa n. 7.5.25 a Bologna ivi residente richiedendomi di asseverare con giuramento la sovraestesa relazione di perizia.

Diffidato il perito ai sensi di legge presta giuramento profferendo le parole: Giuro di avere bene e fedelmente proceduto nelle operazioni che mi sono state affidate al solo scopo di fare conoscere ai giudici la verità.

Letto confermato e sottoscritto

F.to Giorgio Rosa

(aggiornato dic.2020, versione originale 2002: https://www.tilt.it/perizia.htm)

Un pensiero riguardo “Flipper e legge italiana – un caso del 1969

  1. Potevamo aspettarci un futuro migliore di quello attuale con dei politici che perdevano tempo in queste stupidaggini?
    Abbiamo oggi quello che i lorsignori da noi stipendiati hanno seminato.
    I geni che portavano in discussione questi gravissimi problemi se non sbaglio erano gli allora Radicali, per loro il flipper era la perdizione, mica oggi i troppi giochi a vincita soldi che rovinano le famiglie, la perdizione era per loro la pallina o partita vinta .
    Vietando vincita pallina hanno salvato l’Italia .

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